A volte non puoi farci niente. A volte stai andando a casa a piedi e i pensieri nella tua testa sono come un’alluvione. Sono così tanti e così forti che devi prendere il telefono dalla tasca, aprire la conversazione che hai con te stessa su Messenger e prendere nota di tutti, così, appena arrivi a casa, puoi metterli insieme e scriverci un post sul blog.
(da Puzzle n. 2. Tornare a casa a piedi il venerdì sera)
La serie di post ‘Puzzle’ è iniziata più o meno così, verso la fine del 2019, mentre tornavo a casa a piedi da sola dopo una cena fuori con amici.
Quando ho scritto il primo post, ho pensato fosse una cosa scritta un po’ a caso, certamente destinata a rimanere un caso isolato.
Un paio di settimane dopo mi è venuta l’idea per un post dello stesso genere e mi sono ritrovata a scriverne un altro simile a quello del ‘caso isolato’. Quando ne ho scritto anche un terzo, ho pensato che potesse essere l’inizio di qualcosa, ma non ci ho creduto molto.
Poi sono venuti altri pensieri e altri post. A quel punto sapevo di dover fare qualcosa, così ho messo insieme i post singoli post a formare una vera e propria serie. L’ho chiamata Puzzle, perché è esattamente quello che sono: raccolte sparse di pensieri, parole, idee e sensazioni.
Il punto di partenza dei post era sempre qualcosa che succedeva durante la settimana: un passaggio di un libro, una conversazione, un’occhiata in giro di strada per il lavoro.
La serie è partita proprio all’inizio di uno dei periodi più duri di sempre. Già mentre scrivevo i primi post, mi sono resa conto che mi aiutavano, anche se in misura minima, a processare quello che stava succedendo. Mi sono detta che, finché ci trovavo un senso, avrei continuato a scriverli.
A qualche mese dall’inizio di questa nuova routine di scrittura, è arrivato il Covid ed è cambiato tutto. Non ho interrotto i Puzzle, ma mi sono ritrovata a scrivere quasi esclusivamente della pandemia e del suo impatto tremendo sulla vita di sempre.
Con la (parziale) eccezione dei pezzi a tema pandemia, i ‘post puzzle’ non hanno niente in comune. Non sono altro che un modo per raccontare i miei pensieri, idee e sensazioni su cose varie, che mi piace pensare non siano così diversi da pensieri, idee e sensazioni degli altri.
Questa è una serie aperta, con un inizio ma senza una fine: scrivo un puzzle solo se e quando qualcosa ne fa ‘capitare’ uno.
Questa è la sezione del blog in cui li raccolgo tutti. Premete sull’immagine qui sotto per aprire la lista di post: