Norvegia 2019 (3/4). Strada Atlantica in bus e Kristiansund

Introduzione

Nell’ultimo post avevo un po’ anticipato l’argomento di questo, ovvero l’Atlanterhavsvegen e Kristiansund.

Come già ho spiegato là, l’Atlanterhavsvegen, o ‘Strada Atlantica’, è una delle Strade Nazionali Turistiche della Norvegia, diciotto percorsi che l’Ente Stradale Norvegese ha identificato come particolarmente unici per i panorami che regalano e le infrastrutture che le caratterizzano.

Quanto a Kristiansund, la città sorge in un porto naturale affacciato sull’oceano, poco a nord di Molde. Benché sia considerata uno degli insediamenti norvegesi più antichi, il suo aspetto attuale, in gran parte costituito da casette super colorate, si deve alla ricostruzione svoltasi negli ultimi cinquant’anni. La città venne infatti in larga parte distrutta dal bombardamento nazista del 1940.

Kristiansund è soprattutto nota per il suo porto, il suo servizio di traghetti locali e l’industria ittica, con particolare riferimento al baccalà (klippfisk in norvegese), ovvero il merluzzo essiccato e salato, da secoli uno dei principali prodotti di esportazione della città.

Per godere appieno della Strada Atlantica e per viaggiare da Molde a Kristiansund, ho prenotato uno dei tour messi a disposizione dall’azienda di trasporti locale di Molde, chiamata FRAM. il sito web offre diverse combinazioni di biglietti per la Strada Atlantica e una selezione di destinazioni nella contea di Møre og Romsdal. Vi basta scegliere il tour di proprio interesse, selezionare date e orari, pagare online e siete posto. Quello che ho scelto io si chiama ‘Round trip to the Norwegian scenic route Atlantic Road & Kristiansund’ (‘Biglietto di andata e ritorno per la Strada Atlantica e Kristiansund’).

Norvegia. Atlanterhavsvegen (Strada Atlantica) Norvegia. Atlanterhavsvegen (Strada Atlantica) Norvegia. Atlanterhavsvegen (Strada Atlantica)

Tenete presente che queste soluzioni di viaggio non hanno niente in comune con le classiche visite guidate a cui uno pensa quando sente la parola ‘tour’. Non ci sono guide, programmi del giorno né punti di incontro se non la fermata stessa del bus.

Comprare una delle opzioni disponibili vuol dire comprare un biglietto per gli spostamenti in bus e/o traghetto/barca necessari a coprire l’itinerario che si è scelto. A parte quello, fate tutto da soli: dovete sapere voi a quale fermata salire e scendere e quale coincidenza prendere quando cambiate bus.

È questa logica alla base dello slogan dei tour: ‘Viaggia come uno del posto!’

Assicuratevi di controllare gli orari dei bus in anticipo e sappiate con certezza quale percorso state seguendo: se calcolate male i tempi, rischiate di restare bloccati per ore a qualche fermata in mezzo al nulla!

Per esempio, in inverno il bus ferma lungo l’Atlanterhavsvegen solo due volte in tutto il giorno: perdere il primo bus significa aspettare parecchie ore per il secondo (nel migliore dei casi), mentre se quello che perdete è il secondo nonché ultimo del giorno, siete potenzialmente ‘spiaggiati’ lì a oltranza (nel peggiore dei casi, ovviamente).

Consiglierei questo tour a chiunque voglia vedere l’Atlanterhavsvegen, ma non abbia tempo o intenzione di noleggiare un’auto oppure non si senta sicuro a guidare in inverno.

Norvegia. Kristiansund Norvegia. Kristiansund, Kirklandet Norvegia. Kristiansund

Il giorno in cui sono partita per Molde mi sono svegliata alle 3 del mattino e ho prenotato il mio tour poco dopo essere arrivata all’aeroporto di Praga, mentre aspettavo di prendere il volo Praga-Oslo. Ho controllato gli orari in anticipo proprio per evitare di restare bloccata per quattro ore lungo la Strada. (Paesaggio indubbiamente meraviglioso, ma magari un’altra volta!)

Avendo prenotato all’ultimo ed essendo andata a dormire praticamente dopo cena una volta arrivata a Molde (causa sonno), non ho avuto modo di cercare in anticipo informazioni extra sulla Strada Atlantica o su Kristiansund.

Ero quindi super impreparata su entrambe. Ma pazienza: non si può comunque essere sempre preparati e a volte l’improvvisazione è l’unica via.

 

Atlanterhavsvegen (Strada Atlantica)

Quando il (primo) bus ha lasciato la stazione di Molde, il sole stava giusto per affacciarsi sopra l’orizzonte e le nuvole coloravano la neve di arancione, giallo e rosa sempre più intensi.

Norvegia. Atlanterhavsvegen (Strada Atlantica) Norvegia. Atlanterhavsvegen (Strada Atlantica) Norvegia. Atlanterhavsvegen (Strada Atlantica)

Da Molde ci vuole un pochino per arrivare alla Strada Atlantica, ma il paesaggio è spettacolare dall’inizio alla fine.

Quando il primo bus è arrivato al capolinea (Kårvåg), sono scesa e sono salita sul bus che era lì ad aspettare e che, appunto, portava a Kristiansund.

Poco dopo la partenza del secondo bus, ho visto che ci stavamo arrivando. Ho avuto la fortuna di viaggiare su un bus praticamente vuoto, per cui potevo spostarmi da un lato all’altro e fare più foto che potevo!

L’Atlanterhavsvegen vi porterà a ridefinire il concetto di ‘panoramico’. La Strada collega il villaggio di pescatori Bud e Kristiansund. Il suo tratto più noto e spettacolare è lungo circa 8,3 km e collega la terraferma con l’isola di Averøy. Si snoda elegante e tortuoso lungo un paesaggio costiero fatto per lo più di rocce e isolette.

Due dei punti più topici sono Eldhusøya e Storseisundet. Il primo è noto per una passerella composta da griglie sospese che seguono il profilo dell’isoletta. Posso solo immaginare quanta gente ci vada d’estate! Fra l’altro, nei pressi della passerella ci sono anche un caffè e i servizi igienici.

Il secondo è un ponte talmente alto e curvo che, quando lo vedrete, non vi stupirà il fatto che la Strada Atlantica sia stata celebrata come capolavoro di ingegneria.

Norvegia. Atlanterhavsvegen (Strada Atlantica) Norvegia. Atlanterhavsvegen (Strada Atlantica) Norvegia. Atlanterhavsvegen (Strada Atlantica)

 

Kristiansund

Quando sono scesa dal bus alla stazione di Kristiansund, il sole era alto e c’era il cielo blu. Quasi non ci credevo.

Non avendo né guide né mappe, ho deciso che mi sarei affidata a Google Maps. Avevo cibo, acqua e quattro ore a disposizione per girare la città. Non mi serviva altro.

Ci ho messo un po’ a capire la struttura della città, che è obiettivamente abbastanza peculiare. Kristiansund è infatti distribuita su quattro isole principali: Nordlandet, Innlandet, Kirklandet e Frei. Poi ovviamente ci sono altre isolette e isolotti tutt’intorno.

Le quattro isole principali sono collegate fra loro da un servizio di traghetti gialli (Sundbåten) e, in parte, da ponti.

Non ci ho messo molto a capire che non sarei riuscita a vedere tutte le isole, per cui ho pensato di concentrarmi su due: Kirklandet (dove c’è anche la stazione dei bus) e Innlandet, dove mi sono recata quando sono arrivata in città.

Norvegia. Kristiansund Norvegia. Kristiansund Norvegia. Kristiansund Norvegia. Kristiansund

Ho preso la strada principale, superato la fermata del traghetto e passato il ponte. Il ponte ha il marciapiede su entrambi i lati, fra l’altro, per cui si attraversa tranquillamente a piedi. E offre una vista bellissima sulla città, il mare e le montagne, per cui fateci un pensiero!

Ho proseguito su Innlandet più a lungo che ho potuto, finché non ho raggiunto la fine dell’isola. Da lì si vedeva Nordlandet, con la chiesa in mattoni scuri che ne caratterizza il paesaggio urbano.

Quando ho capito che non avrei visitato tutte le isole, ho pensato di provare almeno a vederle tutte dall’alto. Per farlo dovevo tornare su Kirklandet e raggiungere il punto più alto dell’isola, Varden.

Mentre rientravo a Kirklandet, è successo qualcosa. Non mi piace raccontare episodi personali sul blog, ma stavolta non ho altro modo per dirlo, per cui portate pazienza.

Norvegia. Kristiansund Norvegia. Kristiansund Norvegia. Kristiansund

Mentre attraversavo il ponte ho guardato distrattamente in su e ho visto un grosso uccello svolazzare nel cielo (ancora) blu del pomeriggio. Si muoveva abbastanza lentamente, come per scandagliare la superficie di sotto in cerca di qualcosa.

Non ci ho messo molto a capire cos’era. Ci ho messo molto di più a credere che fosse davvero quel che pensavo.

Solo una volta avevo visto un’aquila di mare. Era successo a Bodø, quando avevo partecipato alla Passeggiata Artica organizzata da Stella Polaris lungo le spiagge a nord della città. Allora, però, era stata una cosa di pochi secondi: l’aquila era nel cielo e poi era sparita. Era parecchio lontana e si muoveva troppo veloce perché potessimo vederla bene.

Stavolta era diverso. L’aquila di mare era lì e non se ne andava. Continuava a volare sopra il ponte e dintorni. Era così vicina e si muoveva abbastanza piano perché io riuscissi a fotografarla. Aveva le ali così incredibilmente grandi.

C’era un gran silenzio e nessuno intorno: niente macchine, niente pedoni sul ponte. Dove sono tutti? Perché non sono qui a vedere l’aquila??, mi dicevo.

Poi è arrivato un aquilotto e i due hanno continuato a volare insieme sopra la mia testa. Poi l’aquilotto è volato via e l’aquila adulta era di nuovo sola.

Volevo tanto urlare e saltare di gioia. Invece sono rimasta lì zitta e immobile a fare foto. Mi tremavano quasi le mani, perché ancora non ci credevo.

Dopo un po’ l’aquila si è allontanata e non è più tornata. Non ricordo di essere mai stata così sconcertata nella mia vita.

È stata una delle cose più belle e più toccanti che abbia mai visto. Ci è mancato pochissimo perché non scrivessi niente dell’aquila qui sul blog, tanto sono ‘gelosa’ di quei minuti passati sul ponte. Ma poi ho pensato che non potevo non condividere tanta bellezza, per cui eccoci qua.

Norvegia. Kristiansund Norvegia. Kristiansund Norvegia. Kristiansund Norvegia. Kristiansund, Innlandet

Ora parliamo davvero di Varden (che non va confuso con il Varden di Molde) e di come arrivarci. Potete salire lungo Tollinspektør Flors gate (che poi diventa Vuggaveien e, se tenete la destra, vi porta dritti a Varden) oppure, dal porto, andare verso l’entroterra, sbagliare clamorosamente strada come ho fatto io, ma arrivarci comunque!

Se scegliete la seconda via, salite lungo Magnus Blikstads gate, svoltate a sinistra in Langveien e poi a destra in Johan P. Clausens gate. Raggiungerete la zona del vecchio bacino idrico, ora zona naturale con tre piccoli laghi (Vandamman, Gravemdammen e Svanedammen) e una buona dose di sentieri in cui perdersi. È uno di quei posti in cui sembra di essere lontani anni luce da tutto ciò che è urbano e invece uno è a due passi dal centro città. Mi ha ricordato vagamente Baneheia a Kristiansand.

Sono arrivata più lontano che ho potuto lungo il sentiero che portava verso la costa, ma la neve era troppo ghiacciata perché potessi andare avanti. Per arrivare in fondo al sentiero dovevo andare svelta, ma non era il caso, vista la quantità di ghiaccio che c’era. (E, sì, la prossima volta che mi trovo a Kristiansund ci tornerò di sicuro!)

Alla fine sono arrivata anche a Varden. La torre di Varden serviva in passato come punto di osservazione delle navi (in tempo di guerra e anche di pace), mentre ora è un punto panoramico privilegiato in città. Offre infatti un panorama a 360 gradi della città, del fiordo e delle montagne.

Quando sono arrivata la luce del tramonto già colorava tutto di una sfumatura dorata. Era così bello. Ma a un certo punto mi sono dovuta convincere a scendere, o il bus per Molde sarebbe partito senza di me.

Norvegia. Kristiansund, Varden Norvegia. Kristiansund, vista da Varden Norvegia. Kristiansund, vista da Varden

Kristiansund è stata una sorpresa. Vero, era sulla mia lista di posti da vedere per quel giorno, quindi già sapevo che ci sarei andata. Ma il modo in cui sono passate quelle poche ore ha reso tutto ancora più speciale: il sole, il mare blu, i giri fra le isole che non mi aspettavo, il tramonto cominciato presto nel pomeriggio, la città silenziosa vista dall’alto, l’aquila di mare.

Essere lì una volta mi ha fatto venire voglia di esserci di nuovo. Non è meraviglioso quando succede così?

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