Slovenia in macchina 2018 (6/8). La Cascata Kozjak e la Valle dell’Isonzo

Questo post è una sorta di inevitabile prosieguo del precedente. Il motivo per cui ho dovuto spezzarlo in due è che Tutte Le Foto non ci stavano in uno solo.

Si parla ancora di Valle dell’Isonzo qui, di due siti in particolare: 1) la Cascata Kozjak, che nel post precedente ho definito ‘cascata n. 2’, e 2) il fiume Isonzo e le viste sconvolgenti che offre.

Sarò breve, davvero.

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La cascata Kozjak

La versione breve è: oh wow vi lascerà senza parole.

La versione (un po’ più) lunga invece è questa. Kozjak è una cascata di 15 metri che si trova vicino a Kobarid (Caporetto). Il sentiero che porta a Kozjak è accessibile da vari punti della cittadina.

Dalla Cascata Boka siamo andate dritte a Kobarid, che abbiamo attraversato senza fermarci. I cartelli ‘Kozjak’ ci hanno portato fino a un parcheggio. Lì un altro cartello segnalava un sentiero secondario che finiva nel bosco.

Tutto qui, da lì in poi non dovete fare altro che seguire il sentiero e curare i cartelli, così non finite su un altro percorso. Il consiglio fondamentale però è: non fermatevi alla prima cascatella in cui vi imbattete, anche se il cartello la chiama ‘Kozjak’. Proseguite lungo il sentiero, non siete ancora arrivati.

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Man mano che andate avanti e la foresta si fa più fitta, aumenta anche il rumore dell’acqua. Saprete di essere arrivati quando vi troverete davanti una sorta di grotta semicircolare. Da fuori ancora non si vede nulla.

Salite i gradoni in roccia che portano alla grotta. Attenti, che la piattaforma di legno da seguire potrebbe essere bagnata e scivolosa. La passerella curva proprio all’ingresso della grotta e…

Eccola, la cascata Kozjak. Difficile non pensare che l’anfiteatro roccioso che le fa da sfondo non sia stato costruito apposta.

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Per tornare al parcheggio potete ripercorrere lo stesso sentiero da cui siete venuti. Ah, quasi mi dimentico: il paesaggio resta sempre spettacolare. Ho omesso questo dettaglio finora, ma era facilmente intuibile, no?

 

Il fiume Isonzo

Come dicevo nel post precedente, potete fermarvi in qualsiasi punto lungo il corso dell’Isonzo. Basta ci sia spazio per lasciare la macchina. Ovunque vi troviate, avrete il fiume a vostra disposizione.

Noi siamo partite da Bovec subito dopo colazione. Abbiamo (ri)preso la strada 203 verso Kobarid. Il piano del giorno era guidare dritte fino alla costa, con una sosta intermedia alla Grotte di Škocjan.

Già prima di Kobarid, però, ci siamo fermate in un punto a caso lungo il fiume. Era ancora abbastanza presto, per cui non c’era ancora in giro nessuno. L’unico rumore era quello delle acque turchesi dell’Isonzo, che brillavano nel sole del mattino.

Abbiamo parcheggiato e siamo scese fino alla riva.

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A questo punto del post potrei snocciolare informazioni e aneddoti sul fiume e sulla valle in cui si trova. Potrei raccontarvi che la sorgente dell’Isonzo si trova nelle Alpi Giulie a 1100 metri di altezza. Oppure potrei spiegare che il fiume scorre a cavallo fra Italia e Slovenia e che ha una lunghezza complessiva di circa 140 km.

La verità è che, info e aneddoti a parte, sono i paesaggi dell’Isonzo che fanno la differenza. Non a caso, sono uno dei motivi per cui nel mio cuore di viaggiatrice la Slovenia occupa un posto davvero speciale.

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