Il lago di Sørvágsvatn è una delle attrazioni principali dell’isola di Vágar. L’escursione lungo il lago vi regalerà un paesaggio spettacolare!
L’escursione al lago Sørvágsvatn (noto anche come Leitisvatn e Vatnið) è un altro classico delle Faroe. Anzi, insieme al villaggio di Gásadalur e alla cascata di Mulafossur, Sørvágsvatn è probabilmente l’attrazione principale dell’isola di Vágar.
L’escursione in sé è abbastanza semplice e non particolarmente impegnativa. Dà, però, un sacco di soddisfazione: merito della bellezza assoluta del paesaggio.
Detto ciò, è possibile che il meteo complichi la facilità del percorso, per cui state particolarmente attenti se piove e/o c’è vento il giorno prima o il giorno stesso dell’escursione (vedi le avvertenze in calce al post).

Strada verso Miðvágur
Ricordate quando, a proposito della gita a Gjógv, ho giusto accennato al fatto che ‘ci è andata veramente bene con il tempo’ quando siamo arrivate al punto panoramico vicino a Norðradalur?
Bene, il mattino dopo (giorno dell’escursione) era tutta un’altra storia: pioggia, foschia, nuvoloni grigi e densi e, va da sé, vento fortissimo.
L’escursione inizia a Miðvágur, piccolo villaggio vicino a Sandavágur. Se arrivate da Sandavágur, proseguite finché non vedete una chiesa bianca sul lato sinistro della strada e girate a sinistra proprio dopo la chiesa. C’è anche il cartello ‘Trælanípa/Bøsdalafossur’ sull’angolo, non potete sbagliare. Sono circa 4 km da lì. La strada ben presto lascia il posto a una stradina più stretta e poi a un sentiero in salita.
Non ci vuole molto per raggiungere la porta di accesso ai campi aperti, che trovate sulla vostra destra. Prima di girare a destra, guardate bene anche a sinistra. Da lì si vede bene il roccione chiamato Trøllkonufingur (o ‘Dito di strega’) in lontananza. (Per ulteriori dettagli su Trøllkonufingur, andate direttamente al prossimo post!)

Miðvágur, chiesa

Trøllkonufingur in lontananza
Superata la porta per i campi aperti, è facile: c’è un solo sentiero, per cui proseguite dritto. Il sentiero segue il profilo della montagna e va parallelo al lago, ma in quota.
La vista del lago è veramente spettacolare. Nel giro di qualche minuto si materializza all’orizzonte in tutta la sua grandezza. La vista spazia fino all’oceano, dove le due montagne Ritubergsnøva (a sinistra) and Borgarheyggjur (a destra) formano una sorta di sipario rovesciato.
Il promontorio che incornicia Sørvágsvatn a sud si chiama Trælanípa e si presenta come una scogliera alta 142 metri a strapiombo sull’oceano. La scogliera è nota anche come Montagna dello Schiavo, poiché in epoca vichinga gli schiavi ritenuti inabili al lavoro duro venivano prontamente gettati dalla cima.

Trælanípa

Trælanípa
A un certo punto, quando siete in prossimità dell’oceano, il sentiero si biforca. Per coincidenza, in corrispondenza del bivio ci sono anche un punto panoramico mozzafiato e una panchina, per cui saprete dove siete, quando ci arrivate.
Se tenete la sinistra, raggiungerete la cima di Trælanípa, mentre se tenete la destra arriverete al punto in cui, sempre sulla destra, avrete la vista più spettacolare davanti a voi: il lago, il bordo roccioso a sud-ovest, le scogliere che sprofondano nell’oceano, lo stesso oceano e la cascata di Bøsdalafossur, che porta il lago nel mare.
Per tornare all’inizio del sentiero potete rifare lo stesso percorso dell’andata oppure seguire il sentiero che costeggia il lago. Non è così intuitivo da raggiungere, visto che non c’è un vero e proprio sentiero lungo il pendio verso la riva.
O forse siamo noi che non l’abbiamo visto perché la visibilità non era delle migliori e pioveva forte. Insomma, noi alla fine siamo scese lungo la montagna in un punto più o meno a caso, ma ha funzionato.
Neanche lungo il lago, in realtà, c’è un vero e proprio sentiero, per cui vi basterà non allontanarvi dal ciglio del lago e non potrete sbagliare.
Ogni tanto passerete accanto a qualche rimessa per le barche e, qua e là, vi ritroverete a camminare su spiagge di sabbia nera grandi come fazzoletti. A proposito, sono bellissime, non avevo mai visto le spiagge nere.
Il paesaggio è a dir poco meraviglioso. Se guardate indietro, verso la parte sud del lago, lo vedrete, ancora, in tutta la sua vastità da un angolo diverso, ma ugualmente panoramico.
Proprio alla fine del sentiero (e per lasciare la zona dei campi aperti) dovrete letteralmente attraversare un recinto per le pecore. Poco avanti, sarete di nuovo sulla strada principale, pronti ad attraversare di nuovo Miðvágur verso Sandavágur.
Permettetemi giusto un paio di avvertenze extra.
1. Se il tempo è brutto, state super attenti e non avventuratevi troppo in giro se non vi sentite sicuri al 100%. Il terreno è prevalentemente erboso, per cui si impregna d’acqua molto facilmente quando piove. In più, nebbia e foschia possono ridurre ulteriormente la visibilità. In più, il vento può essere molto forte e quello, insieme alle rocce scivolose e, di nuovo, alla scarsa visibilità, può complicare l’accesso a zone particolarmente esposte.
Quando siamo andate a Sørvágsvatn, per colpa del tempo orribile è stato difficile accostarci all’area rocciosa fra il lago e l’oceano, né siamo riuscite a raggiungere la cima di Trælanípa.
Qualche altro escursionista che abbiamo incontrato per la via è riuscito ad arrivare in cima nonostante il vento, per cui dipende davvero solo da voi! State giusto molto attenti lassù, visto che non ci sono appigli rocciosi. Abbiamo provato due volte a proseguire, ma il vento era troppo forte e non ci sentivamo sicure.
2. Va da sé che il punto 1 implica che indossiate i vestiti giusti. In particolare, scarponi da montagna e una giacca impermeabile sono must assoluti. La riva è parecchio fangosa e basta un passo falso non solo per sprofondare nel fango fino al ginocchio (davvero! Il mio scarpone destro non tornerà più al suo colore originale), ma anche per rischiare di cadere.
3. Gli uccelli marini sono sempre parte integrante del paesaggio faroese, né fa eccezione Sørvágsvatn. Nonostante il meteo terribile, abbiamo avuto una buona dose di birdwatching durante l’escursione. In particolare, avete ottime probabilità di vedere decine di gabbiani svolazzare intorno a Trælanípa, nonché beccacce di mare che ‘passeggiano’ pensierose sulle rocce. (Ogni volta che le vedo non posso fare a meno di pensare che somiglino a Poirot.)
Per il resto, preparatevi. La meraviglia assoluta della natura potrebbe sopraffarvi anche più del vento forte.

Beccacce di mare

Trælanípa