Sofia 2018 (2/3). Qua, là e (quasi) ovunque

Prima parte di una lunga passeggiata in giro per Sofia, i suoi monumenti e la ricca storia e cultura che raccontano: il Palazzo di Giustizia, il sito archeologico Serdika e Piazza della Tolleranza. Pronti? Via!

 

Allora, Sofia. Come ho detto nel primo post sulla città, non penso di sapere tutto della città. Casomai il contrario. Eppure, sono abbastanza sicura che finirò per scrivere un (bel) po’ più di quanto penso mentre digito queste prime righe. Non so neanche quanto abbia senso scusarmi per questa cosa, visto che lo faccio in ogni post, ma insomma, pazienza.

Ma basta divagare.

Sofia, Palazzo di Giustizia

Palazzo di Giustizia di sera

Sofia, Via Vitosha

Via Vitosha

Sofia: informazioni di base

Okay, sapevate che nella sua forma originale la città risale a circa 6000 anni fa?

E la Bulgaria è il terzo paese in Europa in termini di patrimonio archeologico. Solo Italia e Grecia (rispettivamente prima e seconda) ne hanno uno più consistente.

E la storia del paese è super tumultuosa e caratterizzata da importanti avvicendamenti e cambi di potere.

Prima c’erano i Traci, seguiti dai Greci e dai Romani. Poi sono arrivati i Bizantini, ma non hanno avuto vita facile a spartirsi il territorio con le tribù proto-bulgare che cercavano di insediarsi all’interno dei confini.

Ha quindi preso forma un primo stato bulgaro, ma la cosa è durata poco, perché nel XIV secolo sono arrivati i Turchi Ottomani, che hanno imposto il loro dominio e sono rimasti al potere per cinque secoli.

I Russi alla fine hanno sconfitto gli Ottomani e lo Stato Bulgaro ha cominciato a prendere vita.

Sofia, Serdika

Serdika

Solo che poi sono scoppiate le due guerre mondiali e, dopo la fine della seconda, il paese è finito sotto l’influenza sovietica, benché formalmente non faccia parte dell’Unione Sovietica.

Con la caduta del Muro di Berlino e il crollo dell’URSS, si sono poi svolte le prime elezioni presi-denziali ed è stato reintrodotto un regime democratico.

E questo è quanto. Circa.

Ultimo, ma non per importanza: l’animale preferito di Sofia è il leone. Fateci caso e non potrete non accorgervi che i leoni sono ovunque: fuori dal Palazzo di Giustizia, sui cancelli del Palazzo Presidenziale, in cima a plinti e piedistalli qua e là in città e anche nella valuta del paese, che si chiama Lev (Лев), ‘leone’ in bulgaro. Coincidenza? Non credo.

Okay, ora che abbiamo nominato alcune informazioni di base, cominciamo ad andare per davvero a fare un giro in città.

Sofia

 

Parte I: Dal Palazzo di Giustizia alla Piazza della Tolleranza

I principali luoghi di interesse li abbiamo visti durante il Free Sofia Tour, un tour a piedi della durata di due ore organizzato dall’associazione no-profit e non governativa ‘365 Association’, che organizza questi giri dal 2010. Il tour è gratuito e si svolge due o tre volte al giorno (a seconda della stagione) 365 giorni l’anno, a prescindere dal meteo. È stato super interessante e ci ha portato in giro per il centro e attraverso la (lunga) storia e la (ricca) cultura della città. Non posso non nominare (più in breve che posso) le tappe principali della visita.

Sofia, Palazzo di Giustizia

Palazzo di Giustizia

Il Palazzo di Giustizia è il punto di partenza del tour. Non potete non notarlo: è vicino a via Vitosha e la sua facciata bianca con il colonnato e i leoni in bronzo (leoni!) non passa inosservata.

La Chiesa di Santa Nedelya (Света Неделя) è vicina al Palazzo. ‘Santa Nedelya’ letteralmente significa ‘Santa Domenica’, anche se l’origine del nome è in realtà piuttosto dibattuta (dettagli ulteriori li trovate qui).

La chiesa originale risale al Medio Evo, ma è stata ricostruita parecchie volte. Probabilmente è nota soprattutto per l’attentato organizzato da esponenti del Partito Comunista Bulgaro il 16 aprile 1925.

Sofia, Chiesa di Santa Nedelya

Chiesa di Santa Nedelya

Nella chiesa (proprio presso il tetto) è stata piazzata una bomba, poi detonata mentre era in corso un funerale. L’obiettivo era uccidere il maggior numero possibile di politici e militari presenti, nonché re Boris III.

Solo che, quando la bomba è esplosa, il re non c’era. Era impegnato in un’attività apparentemente molto ‘bulgara’, come mi è stata definita: era in ritardo. Sì, in ritardo, per cui la bomba è scoppiata prima che arrivasse in chiesa.

Se siete fuori dalla chiesa e vi guardate intorno, è probabile che noterete, all’estremità opposta della piazza, una colonna con in cima la Statua di Santa Sofia (Света София).

Sofia, Santa Sofia

‘Santa’ Sofia

Collocata nel 2000 nel punto in cui prima sorgeva una statua di Lenin (ora esposta al Museo di Arte Socialista), è santa solo di nome. Intanto, le sue vesti erano (e sono?) considerate troppo succinte per farne una santa. E poi, la donna raffigurata pare sia una donna originaria della città che ha avuto tre figlie: Fede, Speranza e Amore.

Nei pressi della statua c’è anche l’ingresso alla fermata Serdika (o Serdica) (Сердика) della me-tropolitana. Che magari sembra un’osservazione da poco, ma in realtà vuol dire entrare in un sito archeologico su vasta scala.

Sofia, Serdika

Serdika

Sofia, Serdika

Serdika

Il complesso di Serdika include una quantità straordinaria di rovine, strutture e manufatti dall’antica Roma. Questi sono riemersi durante i lavori di costruzione della metro e sono ora esposti (in parte nei sotterranei e in parte all’aperto) nel cuore della città.

Serdika include anche due chiese. Una è la piccola chiesa di Santa Petka dei Sellatori (Света Петка Самарджийска), anch’essa situata nei pressi della fermata della metropolitana. Nel Medio Evo i sellatori organizzavano cerimonie nella chiesa, da cui il nome Santa Petka, santa patrona, appunto, della categoria. La porta della chiesa è molto piccola, perché il fedele si chinasse quando entrava, in segno di rispetto.

Sofia, Santa Petka dei Sellatori

Santa Petka dei Sellatori

L’altra è la paleocristiana Rotonda di San Giorgio (Ротонда Свети Георги). La chiesa, che risale al IV secolo (e pare essere la più antica di Sofia), si trova nel cortile fra l’Hotel Sheraton e il Palazzo Presidenziale. La posizione è tutto fuorché casuale. In epoca sovietica, la religione non era formalmente bandita, ma non era decisamente vista di buon occhio. Il regime riteneva che, ‘nascondendo’ alla vista gli edifici religiosi, anche il sentimento religioso si sarebbe intiepidito. Così, intorno alla Rotonda furono costruiti nuovi palazzi più alti, nella speranza che sarebbe stato più difficile trovarla.

Sofia, Rotonda di San Giorgio

Rotonda di San Giorgio

Si dà il caso che la Rotonda sia anche molto vicina alla Piazza della Tolleranza (Площад на толерантността), identificata da quattro luoghi di culto appartenenti ad altrettante religioni:

– la chiesa ortodossa Santa Nedelya (di cui ho parlato più sopra);

– la Moschea Banya Bashi (Баня Баши);

– la chiesa cattolica di San Giuseppe (Свети Йосиф);

– la Sinagoga.

Sofia, Moschea Banya Bashi

Moschea Banya Bashi

Sofia, Chiesa cattolica di San Giuseppe

Chiesa cattolica di San Giuseppe

Se dalla moschea attraversate il parchetto lì accanto, vi troverete davanti a un edificio super ele-gante con i muri parzialmente ‘a strisce’: il Bagno Minerale Centrale (Централна минерална баня). L’edificio risale all’inizio del XX secolo ed è stato utilizzato come bagno pubblico fino al 1986.

Ai lati della facciata ci sono due vasche piene di acqua corrente che esce da rubinetti. L’acqua, che abbiamo assaggiato, è calda e fumante e ha un vago retrogusto di zolfo.

L’edificio è attualmente sede del Museo della Città di Sofia, ma già da qualche anno si discute del futuro del complesso.

Sofia, Bagno Minerale Centrale

Bagno Minerale Centrale

Sofia, Bagno Minerale Centrale

Bagno Minerale Centrale

Okay, adesso giusto il tempo di passare al prossimo post e riprendiamo il giro!

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