Norvegia 2012 (2/3). Hurtigruten di giorno per Stamsund, Lofoten

Cronaca di un viaggio di dodici ore in Hurtigruten da Harstad a Stamsund. Dodici ore di panorami meravigliosi e sempre diversi.

 

Dodici ore. Dodici ore di fila in nave senza mai scendere. Ho sempre detto che avrei imparato ad andare in barca a vela una volta o l’altra, ma la mattina del 19 luglio 2012 ho seriamente dubitato di volere che questa cosa mi succedesse mai nella vita. E lì sul momento ero a bordo solo da tipo tre ore. Ero in trappola.

Sono il tipo di persona che non riesce a stare ferma, che deve potersi muovere in libertà senza (troppe) costrizioni di tempo o spazio, tipo essere circondata dal mare. Essere lì e non avere tecnicamente nulla da fare era potenzialmente letale.

Eravamo salite a bordo a Harstad intorno alle 8 quel mattino e saremmo arrivate a Stamsund (nell’arcipelago delle Lofoten) intorno alle 10 di sera. Intanto, non avevamo idea di dove avremmo dormito quella sera, visto che dovevamo ancora prenotarci l’alloggio per le due notti da passare a Stamsund. D’altra parte, stavamo andando alle Lofoten e alle Vesterålen!

Viaggio Hurtigruten

E poi, voglio dire, parliamo del paesaggio. IL PAESAGGIO. Ho motivo di credere che sia stato quello a sottrarmi alla sindrome da Shining. Sì, perché mi ha dato l’incarico costante di tenere d’occhio il paesaggio e vedere come cambiava a ogni minuto. Fra l’altro, l’Hurtigruten ha diversi piani, per cui è tranquillamente possibile vagare per ponti e corridoi (e ripetere l’operazione, se necessario), oppure usare le scale per passare da un piano all’altro.

Per esperienza personale posso dire che non c’è proprio tantissimo da fare durante il viaggio se non aspettare pazientemente la propria fermata. Contemplare il paesaggio per ore (e intanto, se capita, riflettere sui massimi sistemi) aiuta effettivamente a far passare il tempo.

Viaggio Hurtigruten Viaggio Hurtigruten

Va da sé che il paesaggio cambia continuamente. Per un po’ il cielo è rimasto avvolto nella foschia e denso di nuvole, di quelle che colorano l’acqua del grigio più scuro che c’è. Intanto Bobby cercava di familiarizzare con la mappa della Norvegia e con la rotta dell’Hurtigruten da Bergen a Kirkenes, in bella vista sul ponte.

Nel corso della giornata non sono ovviamente mancati scrosci a caso, giusto per essere sicuri che nessuno potesse sedersi sul ponte senza asciugare sedie e panchine, pena jeans e didietro zuppi.  La famiglia a mollo nella vasca idromassaggio sul ponte sotto il diluvio sembrava super divertita però!

Viaggio Hurtigruten

Ci sono stati anche inaspettati (seppur pochi) sprazzi di sole e cielo azzurro, di durata piuttosto breve, ma sufficiente perché tutto brillasse e perché il mare si colorasse del blu più blu che c’è.

Fra l’altro, siamo anche riuscite a procurarci un posto in cui dormire prima di arrivare a Stamsund. Sedute (all’asciutto) sul ponte armate di guida, abbiamo trovato un ostello dal nome impronunciabile, che però sembrava soddisfare tutte le nostre (assai modeste) esigenze di alloggio. Per chiamare e fermare due letti fra i pochi ancora disponibili è bastato un attimo.

Viaggio Hurtigruten

Ostello a parte, siamo rimaste sul ponte praticamente non-stop (ora in piedi ora sedute e con giusto qualche pausa nel mezzo), perché dovevo essere sicura di non perdermi nulla del paesaggio. Non deve essere stato facile sopportarmi quel giorno, tanto più che l’aria diventava sempre più fredda e anche il vento aumentava.

Finché a un certo punto, dopo svariati minuti passati a guardare imbambolata la pioggia sul vetro della sala interna (durante una delle pause di cui sopra), sono tornata sul ponte e ho visto che stavamo arrivando a Stamsund.

Viaggio Hurtigruten

Camminare sulla terraferma era quasi strano, dopo così tante ore in mare aperto. Non avevamo idea di come raggiungere l’ostello, ma ci ha aiutato il fatto che dal molo ci fosse praticamente una sola strada principale. Abbiamo giusto preso del cibo a caso dal supermercatino vicino al porto e ci siamo avviate.

Erano le dieci di sera e il sole era alto, mentre la luce calda, color oro sembrava alludere a un tramonto imminente che però non ci sarebbe stato. Non per niente, per quanto detesti le etichette, la chiamano ‘la Terra del Sole di Mezzanotte’.

Non potevamo sperare in un arrivo migliore. Che poi, come se anche il viaggio in sé non fosse stato una sorpresa unica. E quello era solo l’inizio.

Viaggio Hurtigruten. Stamsund

P.S. #1: La mia conclusione sulla vacanza in barca a vela è che, okay, posso farla, a patto che almeno ogni tanto io possa scendere a terra, anche solo per poco.

P.S. #2: L’ostello prenotato si è poi rivelato una delle scelte di ostello migliori di sempre. Il che dimostra come le cose fatte all’ultimo, per non dire all’ultimissimo, siano spesso (‘spesso’, non ‘sempre’) Le Scelte Migliori Che Uno Possa Fare.

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