Gita fuori porta a Bragdøy, isoletta poco al largo di Kristiansand. Quanta natura e quanta bellezza su una superficie così piccola.
Dopo due giorni pieni di terraferma, la domenica ci siamo dedicate ad alcune fra le tante isole vicino a Kristiansand, in particolare Odderøya e Bragdøy. Queste due isole non potrebbero essere più diverse fra loro. Odderøya è abbastanza grande e divisa dalla terraferma dallo (stretto) canale Gravane. È talmente vicina alla terraferma che a fatica ci si accorge di essere arrivati su un’isola quando si attraversa uno dei ponti che collegano Odderøya a Kristiansand. Bragdøy è una piccola isoletta un po’ più al largo della costa, in cui ci sono qualche cabina, un bar e tanta, tanta natura.
La mattina siamo andate subito a Odderøya: volevamo fare un giro lungo la costa e vedere come appariva la città dal mare. Attraversato il ponte, abbiamo tagliato attraverso gli alberi per cercare un accesso alla costa, che fortunatamente abbiamo trovato abbastanza in fretta. Il sole era già alto, anche se non erano neanche le 9 e mezza, il cielo era azzurro e l’acqua incredibilmente trasparente. Wow, non mi stupisce che la chiamino ‘Riviera norvegese’. Non credo di aver mai bagnato I piedi in acque norvegesi tanto ‘tiepide’.
Siamo rimaste lì una buona mezz’ora, prima di tornare sulla terraferma in tempo per prendere il primo traghetto per Bragdøy, vera meta della nostra gita della domenica. Devo ammettere che non c’è un motivo ben preciso per cui, fra tutte le isole dell’arcipelago, abbiamo scelto proprio Bragdøy. Quando abbiamo guardato gli orari dei traghetti la sera prima, abbiamo visto che quelli del traghetto MS Bragdøya si incastravano particolarmente bene con la nostra tabella di marcia, e voilà.
Non ho idea di come siano le altre isole e isolette della Riviera, ma posso dire con un buon margine di certezza che Bragdøy è un piccolo gioiello. Fra l’altro, di turisti non c’era quasi traccia, cosa che l’ha resa ancora più interessante ai miei occhi.
Quando siamo scese dal traghetto, abbiamo visto decine di norvegesi lì sul molo, in attesa di salirci a loro volta per tornare a Kristiansand. avevano tutti grandi zaini, tende da campeggio e borse frigo. Alcuni avevano anche chitarre e amplificatori. Probabilmente c’era stato qualche evento particolare la sera prima, tipo festival di musica o simili, per cui molti residenti nella zona (incluse famiglie con bambini al seguito) avevano passato il sabato notte sull’isola. E ora tornavano in città un po’ assonnati, carichi di borse e delle poche birre avanzate la notte prima.
Dopo aver recuperato una mappa dell’isola e aver bevuto il caffè più nero della storia, ci siamo lasciate alle spalle la folla e abbiamo guardato i percorsi. Ce n’erano tre: giallo, rosso e blu. Abbiamo scelto quello blu, perché consentiva di fare tutto il perimetro dell’isola.
Poco più di un’ora e avevamo finito. ‘Sarò breve!’, ho pensato. E pensare che siamo anche andate a passo svelto tutto il tempo per timore di metterci ore a tornare al punto di partenza. Che ridere, a pensarci adesso.
Tanta bellezza in così poco spazio. Dall’alto Bragdøy deve apparire come una superficie verde circondata da rocce. Il sentiero attraversa la foresta e si apre qua e là sulla costa, tutta un po’ frastagliata e bellissima. Ma si può deviare dal percorso in qualsiasi momento per guardarsi intorno e vedere come la natura incontaminata sia, davvero, una di quelle cose che ti fanno recuperare un po’ di fiducia nel mondo.
Probabilmente vi capiterà di vedere imbarcazioni private ormeggiate al largo della costa o da qualche parte sulla riva. Se poi vi va di lusso con il meteo, vi stupirà il netto contrasto che c’è fra la parte in ombra, disegnata dagli alberi, e le rocce, quasi bianche, tanto sono illuminate dal sole, che fa sembrare l’acqua ancora più blu.
Continua…
Questo post è apparso anche sul sito Norway Traveller il 21 febbraio 2017. Premete qui per dare un’occhiata 😉