Brno n. 4. La Brno nascosta (davanti agli occhi)

Una selezione di posti a Brno che ho finalmente visitato dopo averli visti di sfuggita mille volte: Denisovy Sady, Husova e la collina dello Špilberk.

 

18 dic 2016. Se il titolo del post vi ha portato a pensare che parlerò degli angoli nascosti della città, di quelli che sono ‘assolutamente da vedere’ ma che conosci solo se sei del posto, mi dispiace: non è così.

Se mi rispondeste che ci siete rimasti male o che ho creato false aspettative, vi farei notare quello che ho (intenzionalmente) scritto fra parentesi nel titolo, che, per quanto molto autoreferenziale, va preso alla lettera.

Brno

Sì, perché ultimamente mi sono resa conto quanto aggettivi come ‘bello’, ‘interessante’ e ‘fantastico’ valgano (anche) per parecchie zone e strade di Brno che non avevo mai notato prima, ma che fino ad allora avevo comunque (spesso, ma inconsapevolmente) visto un sacco di volte dal bus.

Ritengo ci siano due categorie di angoli urbani ‘visti ma non visti’: quelli in cui mi imbatto mentre sono sul bus (o sul tram) per il lavoro o verso il centro (processo induttivo) e quelli che avevo solo visto sulla mappa prima di andare a vederli di persona (processo deduttivo). Parliamo prima del processo induttivo.

Brno

È incredibile come uno si ritrovi a passare accanto ad alcuni fra gli angoli più belli della città proprio mentre è in bus (o in tram), ma non ci faccia minimamente caso.

Per esempio, diciamo che siete sul bus (o sul tram) e vi dedicate a una o più fra le seguenti attività: leggere, pisolare, leggere e pisolare, leggere il libro di un altro passeggero sbirciando da sopra (di solito in metropolitana, ma non si può mai dire), ascoltare la musica dal proprio telefono, ascoltare la musica dal telefono di qualcun altro (il cui volume è talmente alto che riuscite a seguire il testo della canzone e non perdere il filo) e/o fissare il vuoto davanti a voi.

Brno

Capita che, proprio nel momento in cui smettete di fare quello che state facendo e guardate fuori dal finestrino vi rendiate conto che il bus sta passando accanto a quello che identificate come:

a) qualcosa che già volevate andare a vedere o visitare, senza che abbiate ancora avuto tempo o modo di farlo, nel qual caso penserete: ‘ooh ma guarda, è qui questo posto! Ci torno assolutamente al più presto!’;

b) qualcosa che sembra essere un punto di maggiore interesse, se non un simbolo, della città e ‘com’è possibile che non lo conoscessi? Ora che so che esiste e dove si trova, ci tornerò di sicuro appena ho tempo!’;

c) qualcosa che, a vederlo, ha l’aria di essere super importante o curioso o strano, solo che ve ne accorgete solo quando, ovviamente all’ultimo, distogliete lo sguardo dal libro che stavate leggendo (o su cui vi stavate addormentando) o all’improvviso ‘vedete’ cose di fronte a voi al posto del vuoto che stavate fissando.

L’opzione c) è la mia preferita, nonché quella che mi è più familiare. La mia parte preferita è quando decido di risalire al posto che ho visto solo di sfuggita, salvo poi rendermi conto che non ho la più pallida idea di dove sia o come si chiami. Seriamente, neanche vagamente.

Brno, collina dello Špilberk

Questo porta a sessioni di ricerca incessante a tappeto, che (fortunatamente) di solito portano a qualcosa. Altrimenti, a volte mi ci vuole una vita a ricordarmi dove si trova esattamente il posto che sto cercando. Altre volte invece non mi ci raccapezzo più, perché mi dimentico di aver visto qualcosa che mi interessava (raramente) o perché, pur ricordandomi, non so davvero dove andare per ritrovarlo.

Questa specie di ‘giri turistici involontari’ mi ha portato a scoprire alcune zone super belle e interessanti di Brno che ho imparato a conoscere nelle ultime due settimane circa e che mi piacciono sempre di più.

Ad esempio, l’obelisco vicino a Šilingrovo náměstí (piazza Šilingrovo) l’ho (intra)visto tipo tre volte prima di andarci e capire effettivamente cosa fosse.

La prima volta l’avevo visto mentre io e Bobby andavamo a vedere una stanza in Mendlovo náměstí (piazza Mendel). Eravamo ferme al semaforo quando ho notato una colonna dall’aspetto super solenne e tutta illuminate circa 200 metri alla mia sinistra. ‘Guarda, Bobby! Andiamo a vedere cos’è qualche volta!’ Deciso.

Brno, Denisovy Sady

Ho poi rivisto l’obelisco altre due volte nelle settimane successive, in entrambi I casi mentre andavo in centro con il tram 5. La prima volta c’era buio, quindi, ancora, riuscivo solo a vedere il monumento allontanarsi mentre il tram svoltava in via Husova. La seconda volta era pieno giorno e, infatti, quando ho guardato fuori ho notato che la colonna era circondata dal verde. Doveva esserci un parco o un giardino lì intorno.

Visto che non c’erano guide o mappe che includessero l’obelisco nei luoghi di interesse elencati (figuriamoci descriverlo), io, Bobby e la nostra amica Paola abbiamo deciso di andare a vederlo. Effettivamente, il monumento si trova nel cuore di un piccolo parco, da cui, fra l’altro, si gode di una delle migliori viste sulla città e sulla cattedrale. Neppure lì, tuttavia, siamo riuscite a scoprire molto dell’obelisco, se non che (come è riportato sui quattro lati) c’entrano in qualche modo gli Austriaci e commemora le vittime di qualche guerra o battaglia.

Brno, Denisovy Sady

Seriamente, ho dovuto googlare ‘brno obelisk austrians’ (‘brno obelisco austriaci’) per scoprire che il ‘piccolo parco’ in cui si trova sono in realtà i Denisovy Sady (Giardini di Denis) e che il monumento vi è stato eretto nel 1818 per commemorare la fine delle estenuanti guerre napoleoniche, durante le quali Brno era stata occupata dai francesi. Il parco prende il nome dallo storico francese Ernest Davis, che contribuì a divulgare la storia ceca all’estero e fondò una biblioteca ceca a Parigi.

Con il lato di collina dello Špilberk affacciato su via Husova è andata più o meno allo stesso modo. Il tram 5 percorre via Husova per poi svoltare a destra in via Česká, in pieno centro città. Non ho potuto fare a meno di notare che, a un certo punto, sul lato sinistro di via Husova al posto degli edifici ci sono prato verde e sentieri acciottolati che vanno in salita.

Brno, collina dello Špilberk

Così un giorno, dopo il lavoro, sono tornata in quel punto e ho scoperto che quei sentieri portano dritti in cima alla collina del Castello dello Špilberk. Una volta io e Bobby eravamo state in cima a quella collina, ma pioveva talmente tanto che non eravamo tanto riuscite a goderci il panorama. Fra l’altro, noi eravamo salite da Mendlovo náměstí, che si trova sul lato opposto del centro.

Solo quando sono arrivata sulla collina da via Husova, mi sono resa conto che:

1. la collina sui cui è stato costruito il castello è effettivamente molto più estesa di quanto sembri e sorge proprio nel centro della città (che è una cosa super bella);

2. dalla cima, se uno ha un minimo di conoscenza di base della città, si riescono a identificare con precisione strade ed edifici e, se c’è limpido, la vista di Brno da lì è la migliore che c’è.

In una parola: wow.

Brno, collina dello Špilberk

Ho anche cose da dire a proposito del processo deduttivo di scoperta dei luoghi (ovvero identificarli sulla mappa e poi andare a vederli), ma credo che rimanderò il discorso a un altro post: questo è già abbastanza pieno di informazioni sconclusionate così com’è.

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