Sono uscita dalla stazione di Trondheim alle 7 del mattino e ho passato tutto il giorno in giro. Trondheim è splendida. Ecco perché.
Sono uscita dalla stazione di Trondheim alle 7 del mattino di sabato. Una cosa più di ogni altra mi ha colpito, quando mi sono fermata sul ponte per guardare l’acqua: silenzio assoluto ovunque.
Tutto era avvolto da una luce bianca, pallida, che faceva sembrare i rumori ancora più distanti di quanto già non fossero. In giro c’erano tre persone: io e una coppia di mezza età con macchine fotografiche super pro, che faceva foto al fiume e alle sue case di legno.
Non vedevo l’ora di mollare il bagaglio in ostello e vedere la città, per cui ho allungato il passo più che potevo (bagaglio e sonno permettendo). Poi ho rallentato quando ho capito che l’ostello era in cima a una collina, la strada era ripida, io avevo fame ed ero a pezzi per il viaggio e datemi del caffè vi prego del caffè.
Un’ora (e una colazione) dopo, ero come nuova. Sono partita dall’ostello con in mano mappa e macchina fotografica e mi sono avviata giù dalla collina verso il centro. Buongiorno Trondheim.
La zona del centro più vicina all’ostello era Nedre Elvehavn. Prima era un sito industriale (anche) sede di una fabbrica. Ho poi scoperto che questa è stata chiusa e l’intera area è stata riqualificata.
Se non ci si va alle 8.30 di sabato mattina, Nedre Elvehavn è incredibilmente vibrante e colorato. Nella zona ci sono bar e ristoranti, uffici e il centro commerciale Solsiden. Se ci si va dopo le cinque del pomeriggio, sfido chiunque a trovare un posto a sedere ai tavoli dei locali. È affollato a dismisura.
La prima volta che sono passata da Nedre Elvehavn erano effettivamente le 8.30 di sabato mattina. Era tutto vuoto e silenzioso. Qua e là, ci sono una gru e un’altra struttura (da me) non identificata, entrambe reperti del sito industriale.
Attraversato il ponte Verfts verso il centro, ho superato un gruppo di persone che si accingeva a fare una lezione di yoga sotto la pioggia battente (ovvio che pioveva!) e ho preso Kjøppmansgaten. Un lato della via è fiancheggiato dalle case in legno tipiche di Trondheim, vecchi depositi che risalgono al diciottesimo e diciannovesimo secolo. Le case hanno vari colori, soprattutto rosso, giallo e verde.
La vista del Bryggen (nome con cui sono note le case in legno) dal Gamle Bybro (il ponte vecchio) è probabilmente la più caratteristica e famosa di Trondheim, una di quelle che tutti i turisti corrono a fotografare una o più volte.
Che poi, come fai a biasimarli. La vista dal ponte vecchio era esattamente come la si vede sulle cartoline. L’unica differenza erano le nuvole e la pioggia, ma gli edifici sono talmente colorati di loro che un cielo bianco-grigio e un riflesso altrettanto grigio nelle acque del Nidelva non possono che donare all’insieme.
Dopo aver passato una buona mezz’ora a guardare il fiume, ho deciso di riprendere il mio giro fai da te, che è proseguito incessantemente per le dodici ore successive. È stato talmente intenso e carico di posti e panorami che il modo migliore per descriverlo è fare un elenco ordinato di quello che ho visto (in ordine rigorosamente cronologico).
Ma magari facciamo un altro post.