Norvegia 2016 (1/9). Trondheim: considerazioni preliminari

Per anni pensato che sarei voluta andare a Trondheim. Quando finalmente ci sono andata, la prima cosa che ho pensato è stata: era ora.

 

Sognavo di andare a Trondheim da quando avevo preso il mio primo treno norvegese, ancora nel 2011. Era mattino presto, io e mia mamma eravamo a Oslo stavamo per salire sul treno per Dombas. Il capolinea del treno era Trondheim. Non avevo mai sentito nominare ‘Trondheim’. D’altra parte, avevo appena passato prime 36 ore norvegesi della mia vita a Oslo. Tanta era la mia conoscenza della Norvegia.

Stazione di Lillehammer

Eppure, non so perché, mentre mi sedevo sul treno ripensavo al nome ‘Trondheim’ e, durante il viaggio, continuavo a guardare il portabagagli in alto, dove c’erano gli enormi zainoni di due ragazzi che andavano a Trondheim. (Per sbaglio ho sentito quello che dicevano. Cioè, non ho capito nulla, perché parlavano norvegese, però sono sicura di aver sentito la parola ‘Trondheim’.)

Foresta norvegese

Da uno dei due zaini pendeva una piccola tazza di legno. Era carina, l’ho anche fotografata. ‘Ma a cosa serve?’, ho pensato. Solo a distanza di tempo ho scoperto che era una ‘Kuksa’, la tazza di legno tipica dei Sami. Solo a distanza di tempo ho scoperto che è un oggetto abbastanza usato da chi va in campeggio o a fare trekking in montagna.

Treno per Trondheim

Non possiedo ancora una Kuksa ma, cinque anni dopo quel viaggio in treno, a Trondheim ci sono andata e posso dire con certezza: era ora.

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