Introduzione a un weekend in Baviera iniziato con un treno in ritardo, proseguito con un viaggio in macchina fino alle montagne e finito davanti al tramonto. Ed era solo l’inizio.
Come ho scritto nel primo post a tema Lituania, lo scorso luglio Andi, uno dei nostri amici bavaresi, ci ha invitato ad andare a trovarlo in agosto. Nello stesso post ho anche precisato che Andi vive letteralmente in mezzo alle montagne bavaresi. Il che ci ha dato un motivo in più (oltre alla gioia di rivederci) per non rifiutare un invito così speciale.
È a quel punto che io e Bobby abbiamo trasformato il ‘tour baltico’ inizialmente pianificato nel ‘tour lituano’ di cui ho ampiamente parlato.
Per farla breve, finito il tour lituano siamo andate in Baviera direttamente da Vilnius e siamo atterrate a Memmingen (città del secondo aeroporto di Monaco) stranamente soleggiata e (parecchio) umida. Il volo è durato solo un paio d’ore, anzi, una l’abbiamo anche guadagnata, dato che, rispetto a Vilnius, Monaco è un’ora indietro. Ma quello era solo l’inizio. Andi vive da qualche parte nella valle di Samerberg, non lontano da Rosenheim, abbastanza lontano da Monaco.
Saremmo arrivate dopo aver cambiato tre treni: aeroporto-Memmingen centro, Memmingen-Monaco e Monaco-Rosenheim. Arrivo previsto: intorno all’ora di cena.
Al weekend di reunion si sarebbero uniti anche Trubi, un altro nostro amico bavarese, e Robi, nostra compagna di università. Io, Bobby e Robi abbiamo incontrato Andi e Trubi due anni fa, quando tutti e cinque eravamo a Bratislava per la scuola estiva di lingua slovacca SAS. Ci siamo conosciuti più o meno a metà delle tre settimane di corso, e finora siamo riusciti a incontrarci almeno una volta l’anno, se non più spesso.
Prima, qualche mese dopo la SAS, noi tre siamo andate a trovare Andi e Trubi a Regensburg (dove entrambi studiavano). Poi, l’anno scorso, sono venuti loro a trovarci a Forlì. Quest’anno toccava a noi. Robi era arrivata a Samerberg il giorno prima rispetto a noi, mentre Trubi doveva arrivare più o meno alla nostra stessa ora.
Fino a Memmingen centro è andato tutto liscio. Il treno per Monaco, invece, era in ritardo e ci avrebbe fatto perdere la coincidenza per Rosenheim, così Trubi ha detto che ci sarebbe venuto a prendere a Monaco mentre andava verso Samerberg e saremmo andate in macchina con lui.
Il viaggio in macchina è stato una boccata d’aria fresca, dopo le dieci ore passate sui mezzi pubblici. Appena usciti da Monaco, alberi e prati hanno cominciato a prendere il posto di edifici e cemento, finché a un certo punto il paesaggio urbano era finito del tutto.
La strada doveva sembrare una striscia nera perfetta in un mare di erba verde. Il cielo era in parte nuvoloso, con ampi sprazzi di sereno, mentre il vento aumentava, rinfrescando il sole del tardo pomeriggio. Era un binomio perfetto.
Arrivati a Samerberg, abbiamo scoperto che non c’erano nomi di vie o indicazioni su come trovare la casa di Andi. Ci siamo persi due o tre (o quattro) volte, poi abbiamo visto Andi e Robi correrci incontro divertiti.
Abbiamo parcheggiato e ci siamo abbracciati. Le prime parole di Andi sono state: ‘Dai andiamo a vedere il tramonto!’. Già amo questo weekend, ho pensato.