Come passare l’ultimo giorno a Neringa: un giro a Juodkrante e a piedi da Smyltine fino alla punta della penisola.
La mattina dopo siamo partite subito per Juodkrante, un piccolo villaggio nella parte centrale della penisola. Juodkrante è una piccola oasi di pace e tranquillità. È lì che si trova la Collina delle Streghe, un parco di sculture all’aria aperta allestito su una collina proprio davanti alla laguna e affacciato sulla strada principale.
C’è un sentiero che consente di percorrere tutto il perimetro della collina, che è ricoperta di pini (un’altra foresta!) e disseminata di sculture lignee che ritraggono personaggi fiabeschi, mostri, figure umane e animali.
Ci abbiamo messo un po’ a trovare l’ingresso. Ancora non me lo spiego, visto che proprio sulla strada c’è una gigantesca scultura in legno seduta sul cartello ‘Collina delle Streghe’ e accompagnata da una freccia altrettanto grande. Uno non può non vederla mentre passeggia lungo la costa.
Il modo migliore per chiudere in bellezza il giro di Neringa? Ovviamente camminare da Smiltyne fino alla punta della penisola. Il cielo era coperto, ma erano nuvole molto innocue rispetto ai tre diluvi in sequenza che ci avevano inondato la mattina appena uscite dall’ostello.
Il vento si faceva sempre più intenso, man mano che ci avvicinavamo alla punta. Quando siamo arrivate alla passerella in cemento affacciata sul mare, proprio dove la laguna incontra il Baltico, soffiava talmente forte che riuscivamo a malapena a sentire quello che diceva l’altra. Ma non occorreva parlare. La vista da lì era così potente da non richiedere ulteriori commenti.
Proprio accanto ai blocchi di cemento che circondavano la passerella iniziava la spiaggia che poi correva lungo tutta la costa occidentale di Neringa, fino a Kaliningrad (in Russia, dove la Curlandia è collegata alla terraferma). Mi riesce molto difficile trovare le parole per descrivere l’accostamento fra il mare blu-grigio in tempesta, il cielo bianco e la sabbia più unica che abbia mai visto.
Sembrava ricoperta di polvere nera e il vento disegnava forme sulla superficie della spiaggia, mentre da lontano le orme dei piedi nudi sembravano tridimensionali. Dalla passerella si vedeva anche come la spiaggia gradualmente diventasse prato e poi, verso l’entroterra, foresta.
Alla fine siamo riuscite ad allontanarci e tornare verso Klaipeda. Il piano era rientrare in ostello abbastanza presto da fare i bagagli con calma, visto che la mattina dopo partivamo per Kaunas.
La Curlandia è senza dubbio uno dei posti più incredibili che io abbia mai visto in vita mia. Le foreste, le dune, la spiaggia e il mare sono in equilibrio perfetto e manifestano le forze della natura nella loro forma più pura. Sole o pioggia, vento o caldo, non importa: ci sono sempre paesaggi e panorami da vedere. E non c’è da preoccuparsi: sono tutti meravigliosi, ognuno a modo suo.