Kaunas mi sembra uno di quei posti che si rivela gradualmente al viaggiatore. Andiamo a vederne i principali luoghi di interesse.
Kaunas è uno di quei posti che si rivela gradualmente al viaggiatore, non tutto in una volta. O almeno, per me è stato così. La guida la definisce una ‘città vibrante con una vivace popolazione di studenti’, o qualcosa del genere. Dopo qualche ora in giro per il centro, però, se mi avessero chiesto a caldo cinque aggettivi per descrivere Kaunas, avrei faticato a usare ‘vibrante’. Avrei scelto piuttosto ‘eccezionalmente tranquilla’, ‘poco luminosa’, ‘silenziosa’, ‘grigia’ e ‘tranquilla’. Sì, probabilmente avrei usato due volte l’aggettivo ‘tranquilla’.
Siamo arrivate alla stazione temporanea dei bus (quella principale la stavano ristrutturando) intorno all’ora di pranzo, dopo aver improvvisato il pranzo al supermercato Maxima del centro commerciale Akropolis. Lasciate le borse in ostello, siamo uscite subito per sfruttare al meglio il pomeriggio.
Orientarsi a Kaunas è abbastanza facile. Laisves aleja è la strada pedonale del centro che attraversa la parte nuova della città. Fiancheggiata da alberi che riparano sia dal sole sia dalla pioggia, Laisves aleja va dalla Chiesa di San Michele Arcangelo (bianchissima e veramente maestosa, peccato non sembri conservata particolarmente bene) all’incrocio in cui diventa Vilniaus gatve.
Quando eravamo lì, gran parte di Laisves aleja era praticamente un cantiere. Kaunas è candidata come Capitale della Cultura 2020, quindi evidentemente la stanno ristrutturando (anche) per quello. Vilniaus gatve, con i suoi sanpietrini, sembra un po’ un quadro, a cui donano tanto le nuvole quanto il cielo sereno.
Vilniaus gatve porta direttamente alla piazza principale. Lì, quando siamo arrivate noi, il Municipio e il megaschermo con le gare olimpiche attiravano l’attenzione rispettivamente di turisti e gente del posto.
Dal Municipio si raggiungono facilmente sia il fiume Nemunas (che a tratti ricorda il fiume Neris a Vilnius) e il Castello di mattoni rossi. Il Nemunas scorre proprio accanto alla collina del castello, la cui erba verde ne fa il posto perfetto per rilassarsi da soli o in compagnia.
Ci ho messo giusto un paio di pomeriggi (il primo scandito da scrosci a intervalli regolari – non ce ne siamo perso uno – il secondo stranamente senza pioggia ma rigorosamente senza sole) a rendermi conto che Kaunas è, sì, vibrante, vivace e ha molto da offrire: i negozietti di ambra e souvenir, il Nemunas, che scorre scuro e veloce, la vista dalla collina oltre il fiume, con la donnina russofona alla biglietteria della funicolare, i prati intorno al fiume, i mille caffè e ristoranti, che nella città vecchia sono veramente dappertutto.
Mai giudicare un libro dalla copertina.